Scritta nel 1919, L’uomo, la bestia e la virtù, derivante dalla novella Richiamo all’obbligo, è una commedia molto particolare all’interno dell’opera teatrale pirandelliana.
Con L’uomo, la bestia e la virtù prosegue il lavoro di Monica Conti su Pirandello iniziato nel 2006 con L’Innesto, commedia rappresentata pochissimo quasi sconosciuta del Maestro siciliano, portata in scena, dopo un lungo laboratorio a Ivrea, nel 2007 al Teatro India di Roma.
Scritta nel 1919, L’uomo,la bestia e la virtù, derivante dalla novella Richiamo all’obbligo, è una commedia molto particolare all’interno dell’opera teatrale pirandelliana. Definita dall’Autore un apologo in tre atti, si rivela essere, sotto l’apparente leggerezza e comicità, una farsa tragica che irride i falsi valori morali e religiosi di una umanità ipocrita. Il trasparente signor Paolino, professore privato, è l’uomo e ha una doppia vita: è l’amante della signora Perella – la virtù – moglie trascurata del Capitano Perella – la bestia – capitano di mare che torna raramente a casa, ha un’altra donna a Napoli ed evita di avere rapporti fisici con la moglie, usando ogni pretesto. La tresca potrebbe durare a lungo e indisturbata ma, inaspettatamente, la signora Perella rimane incinta del professor Paolino. Il professore è costretto dunque ad adoperarsi per gettare la sua amante fra le braccia del marito, studiando tutti i possibili espedienti. Il caso è drammatico, perché il Capitano Perella si fermerà in casa una sola notte e poi resterà lontano almeno altri due mesi. Paolino farà preparare allora torte afrodisiache, suggerirà alla signora Perella di mettere in mostra “i tesori” di grazia e bellezza tenuti “gelosamente e santamente” custoditi e la truccherà addirittura da “baldracca” per attizzare nuovamente il marito restio agli obblighi coniugali e far passare suo figlio per figlio legittimo del Capitano Perella e della moglie.
Questo impasto di ipocrisia e di sesso è uno degli aspetti esemplari di questa commedia esilarante e atroce.
CREDITS
di Luigi Pirandello
regia Monica Conti
con Maria Ariis, Stefano Braschi, Giuditta Mingucci, Antonio Giuseppe Peligra, Andrea Soffiantini, Roberto Trifirò
produzione Elsinor Centro di Produzione Teatrale