
La città dei vivi bestseller mondiale di Nicola Lagioia. La nuova creazione della regista e digital-technological artist Ivonne Capece interroga il confine tra narrazione e realtà, tra esigenza artistica e ossessione esistenziale. Non è solo la cronaca di un delitto, ma il riflesso di un’autopsia interiore, in cui l’artista si espone al vortice emotivo che lo lega alla sua città e al suo stesso impulso di raccontare. Roma, con il suo caos, l’indifferenza e la magnificenza, non è uno sfondo ma una forza che modella il dolore e la scrittura. Fare arte significa misurarsi con un abisso, senza la certezza di uscirne indenni.
La città dei vivi non è un semplice romanzo-cronaca ma una struttura narrativa dalla forte componente esistenziale, al cui centro c’è l’emotività dell’io narrante. Un attraversamento autobiografico dell’autore di fronte al suo bisogno – irrazionale, quasi inconscio – di scrivere un’opera letteraria attorno a un caso di cronaca disorientante che ha segnato per molte settimane la città in cui vive: Roma. Nè i contorni della mattanza di Luca Varani nè la città in cui si svolge sono irrilevanti per l’autore: incidono in modo significativo nella costruzione del suo stato emotivo, e lavorano con grande violenza nel delineare il rapporto conflittuale, doloroso, altalenante che Lagioia instaura col suo stesso desiderio di scriverne. La città dei vivi è un romanzo che mette in difficoltà chi lo legge e chi lo scrive – cioè TUTTI, escluso forse chi lo ha vissuto – e questa è la componente emotiva più significativa dell’opera. Lagioia più volte allude turbato ad un’inquieta somiglianza che percepirebbe tra se stesso e i criminali, e spinge il lettore a riflettere nel modo meno facile: resistere alla tentazione di immedesimarsi nella vittima (“fa che non accada a me”) e avere il coraggio di specchiarsi nel carnefice (“fa che non sia io a farlo”). Il racconto de La città dei vivi non turba perché descrive persone troppo lontane da noi, ma perché rischia di farci sentire troppo simili agli assassini.
CREDITS
cast in via di definizione
coproduzione Elsinor Centro di Produzione Teatrale, TPE Teatro Piemonte Europa, Teatri di Bari, Fondazione Teatro di Napoli, Teatro di Sardegna