DEBUTTO NAZIONALE 20 LUGLIO 2017
Festa del Teatro, San Miniato
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DEBUTTO NAZIONALE 15 DICEMBRE 2015
Teatro Fontana, Milano
PREMIO ANCT 2016 / SPETTACOLO FINALISTA PREMIO HYSTRIO TWISTER 2016
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DEBUTTO NAZIONALE 10 GIUGNO 2017
Teatro Fontana, Milano
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DEBUTTO NAZIONALE 5 giugno 2018 –Milano-Teatro Fontana
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DEBUTTO NAZIONALE 10 GIUGNO 2016
Teatro Fontana, Milano
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IL GENOCIDIO DEGLI ARMENI DA PARTE DEI TURCHI DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE, NELLE PAROLE DI ANTONIA ARSLAN
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DEBUTTO NAZIONALE 15 NOVEMBRE 2016
Teatro Fontana, Milano
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DEBUTTO NAZIONALE 6 AGOSTO 2016 – CIMITERO MILITARE GERMANICO DEL PASSO DELLA FUTA – FIRENZUOLA (FI)
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Le intellettuali (titolo originale Les femmes savantes) furono date per la prima volta a Parigi, al Palais Royal, l'11 marzo 1672. La scena si svolge in una “casa”, quella del ricco borghese Crisalo.
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Platonov è uno dei primi testi di Anton Cechov che anticipa, attraverso le vicende del suo protagonista e della società in “equilibrio precario” che lo circonda, i grandi temi dei suoi drammi della maturità. Lo spettacolo de Il Mulino di Amleto nasce dal desiderio di creare un corto-circuito tra le parole di Cechov e la ricerca di un rapporto intimo tra attori e spettatori che racconti la fragilità della vita umana.
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"In scena ci siamo, manco a dirlo, noi con le nostre nevrosi, dipendenze o manie. Perché davanti agli scaffali del supermercato ci riveliamo neppure fossimo sulla poltrona dello psicanalista."
Vincenzo Sardelli, klpteatro.it
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Il nuovo spettacolo di Gennaro Cannavacciuolo
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Scritta nel 1919, L'uomo,la bestia e la virtù, derivante dalla novella Richiamo all'obbligo, è una commedia molto particolare all'interno dell'opera teatrale pirandelliana.
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Il piacere dell’onestà (1917) trae ispirazione, come spesso accade nelle opere teatrali di Pirandello, da una sua novella, in questo caso Tirocinio (1905). È un testo fondamentale nella storia della sua drammaturgia; vi troviamo infatti la prima espressione compiuta di quella serie di “uomini soli” che attraversano i punti più alti della sua creatività, e dall’altro ritroviamo uno dei miti centrali dell’ideologia pirandelliana, quello della maternità.
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Il primo titolo che l’autore aveva scelto per Memorie del sottosuolo era Confessione.
Ed effettivamente si tratta di una vera e propria confessione. E nella confessione dell’uomo del sottosuolo colpisce innanzitutto l’estrema e acuta dialogizzazione interiore: in essa non vi è letteralmente una sola parola monologicamente ferma, non disgregata. Sin dalla prima fase il discorso del personaggio comincia a contorcersi, a spezzarsi sotto l’influenza dell’anticipata parola altrui, con la quale l’autore fin dal primo momento entra in una tesissima polemica interna.
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È la storia mai raccontata di due personaggi minori dell’Amleto, ai quali Tom Stoppard concede una seconda vita. Una possibilità di riscatto senza speranza, però, perché il loro destino è già stato scritto 500 anni fa da Shakespeare e possono solo recitarlo di nuovo, anche se, questa volta, da protagonisti.